25 giugno 2011

Review: Dream Affair - Endless Days (2011, AVANT! Records)


 
I Dream Affair di Brooklyn avevano fatto parlare di sé qualche mese fa, realizzando una fake song deiSalem (rallentando un loro stesso brano), e generando un discreto tam-tam nella blogosfera musicale. “Endless Days”, che segue l’EP autoprodotto “All I Want”, contiene comunque lo spessore sufficiente a far passare in secondo piano il gossip internettaro.
Il terzetto di Brooklin esplora con questo esordio sulla lunga distanza diversi territori “oscuri” degli anni ottanta, bilanciando abilmente citazionismo e personalità quando si tratta di abbinare le diverse sonorità inserite nell’album, basti pensare al ruolo significativo svolto dai synth (come avviene nella title track che strizza l’occhio al miglior synthpop d’annata, ma che contiene riferimenti anche al sound dei Chameleons).
Nel corso delle sue nove tracce “Endless Days” coinvolge l’ascoltatore avvolgendolo in maniera soffusa ma decisa, con atmosfere che vanno dai migliori Clan Of Xymox alla dark wave moderna dei Soft Kill.
Talvolta (“Drifting”) affiora lo spettro dei Cure più gotici, ibridati attraverso l’inserimento delle vocals femminili (ottimo accostamento), mentre in altri passaggi si vira sull’energia del post-punk (“Apology”).
Un bell’esordio, con il quale il gruppo riesce a dare vita ad un’efficace amalgama di sonorità afferenti ai territori della malinconia e dell’emotività, come da migliore tradizione gothic/wave.
L’album esce il prossimo 27 giugno come LP e CD, entrambi a tiratura limitata, per l’italiana AVANT! Records.


 

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