29 settembre 2013

His Electro Blue Voice - Ruthless Sperm




Ultra-rock: una volta ho trovato questa definizione, in riferimento ai Germs, su di un vecchio numero di Linus, letto a scrocco nella "libreria" di una Festa dell'Unità Festa Democratica.
Ora, io non so cosa voglia esattamente dire "ultra-rock", né a quali altri gruppi si possa applicare questo termine, ma mi sembra decisamente calzante per la musica dei comaschi His Electro Blue Voice (formazione in cui milita, tra gli altri, una "vecchia conoscenza" di queste pagine, Andrea della Avant! Records).
Sono venuto a sapere di loro per la prima volta qualche anno fa su di un, anzi "sul" forum deathrock americano, e questo già diceva tutto su quanto al di là dell'oceano la vedessero lunga, fatto questo confermato dall'eclatante esordio su full-length, in uscita in questi giorni addirittura su Sub Pop (gli HEBV sono pertanto secondo gruppo italiano ad uscire su questa etichetta di culto, dopo gli psichedelici Jennifer Gentle).
"Ruthless Sperm" non smentisce quanto inciso dalla band in precedenza negli innumerevoli 7'' ed Ep: il terzetto infila nel tritatutto i Joy Division, gli Swans, il kraut-rock, i Killing Joke e chissà cos'altro ancora, e partorisce sette brani di post-punk apocalittico, che spargono il loro seme nero senza alcuna pietà, rallentando la propria corsa solo nel finale, dove l'artiglieria pesante lascia il posto ad un assalto all'arma bianca ossessivo e psichedelico.
Il disco supera di poco la mezz'ora, ma non passa mai troppo tempo prima che la mano si riavvicini al famigerato tasto "play" e la mente e il corpo si immergano nuovamente nell'universo affascinante e maledetto degli His Electro Blue Voice.
Un "esordio" di tutto rispetto (ma nessuno aveva dubbi in proposito) che ha forse l'unico difetto di essersi fatto desiderare parecchio: ma credetemi, ne è davvero valsa la pena. 
Anzi non credetemi sulla parola, Soundcloud l'hanno inventato apposta.

28 settembre 2013

SATURDAY NIGHT VIDEOS: Automatic Writing, Wonky Doll And The Echo



Synth-wave made in UK
 


Nu-wave dalla Grecia

24 settembre 2013

Holograms - Forever



Settembre è quasi finito, le foglie ormai cadute; il sole non scalda i volti al 60° parallelo.
Nuvole di fumo abbandonano, annoiate, le ciminiere e, nelle periferie di Stoccolma, giganti di cemento puntano il dito contro al cielo.
Il fragore delle chitarre adolescent(s)i spalanca le porte di “Forever”, preludio alle liriche di Andreas Lagerström che arricchisce di toni epici la voce dell’apatia, mentre basso e batteria accelerano il loro battito cardiaco.
Nel segno dei Cure, dei Joy Division e di chissà quanti altri, i quattro svedesi ritornano e la loro musica diviene “semplicemente” la musica degli Holograms.
Una volta si diceva che la prova più difficile era quella del terzo album, oggi possiamo affermare con certezza che può esserlo già il secondo: gli Holograms l’hanno superata e il loro nuovo lavoro si affianca al comeback dei danesi Iceage nella Asgard del neo-post-punk scandinavo.
Laddove i “cugini” danesi sono dei giovani guerrieri in perenne bilico tra noia e ribellione , però, gli Holograms di “Forever” sono poeti romantici dalla penna affilata come un coltello serramanico.
La Captured Tracks di Mike Sniper bene ha fatto a non farseli sfuggire e licenzia anche questo secondo lavoro, che segue di un anno l’eponimo debutto.
La copertina, un’immagine tratta da un dipinto di William-Adolphe Bouguerau, è semplicemente perfetta: il realismo dei suoi corpi avvinti è potente ed emozionante, proprio come i dieci brani di “Forever”.

Ascolta "Forever" in streaming 

23 settembre 2013

MADE IN UK: Automatic Writing



Non è un mistero il fatto che il radar dell'internet musicale sia decisamente usa-centrico; intendiamoci, sono decine e decine i gruppi statunitensi validi che transitano regolarmente dal mio player mp3 ma ecco, non dimentichiamoci di guardare ogni tanto anche al di qua dell'atlantico, oltre manica per esempio.
Oltre ai "soliti noti" Horrors, S.C.U.M. e Toy, negli ultimi anni si è sviluppato tutto un sottobosco di band meritevoli d'attenzione, spesso colpevolmente ignorate dai siti più blasonati.
E dalla capitale del Regno Unito arrivano anche gli Automatic Writing, un duo composto dai fratelli Neave e Jaimie Merrick la cui breve bio cita, non a sproposito, i Depeche Mode, il Bowie berlinese e le atmosfere dei film di David Lynch.
Io ci ho visto un po' anche i Cold Cave e i Former Ghosts, e pertanto una synth-wave dai toni "epici" e drammatici, suoni melodici e al tempo stesso potenti, manipolati con classe tipicamente "british".
"Heartbreaking slice of cinematic electro-pop" si autodefiniscono, e non ho nulla da obiettare: un gruppo su cui puntare il proprio radar, io li terrò sicuramente d'occhio!


17 settembre 2013

Bambara



Terzetto di Athens, Georgia, alquanto distante dalle coordinate sonore di REM e B-52's: i Bambara hanno molto più in comune con gli Swans, noise-rockers per eccellenza della città d'adozione del gruppo, la grande Mela.
Registrato proprio a Brooklyn, questo Dreamviolence (titolo a dir poco azzeccato), contiene tredici brani in bilico tra una rumorosa violenza cieca e il post-punk più oscuro e affascinante (ricordando a tratti l'approccio degli Iceage), esemplare in questo senso è la "Nail Polish" che trovate più sotto.
Un debutto davvero notevole, che sta garantendo alla band l'attenzione dei media (Pitchfork e co.), e l'imminente tour con gli A Place To Bury Strangers sarà senz'altro un discreto "trampolino di lancio".
Passano anche dall'Italia: al Lo Fi di Milano il 25 ottobre e all'Interzona di Verona il 26; nell'attesa, potetae ascoltare integralmente "Dreamviolence" sul loro Bandcamp.



16 settembre 2013

The Bellicose Minds



Attivi da qualche anno, ma fino ad oggi colpevolmente ignorati su queste pagine, i Bellicose Minds vengono da Portland e hanno appena pubblicato "The Spine", il loro primo full-length, che segue un eponimo ep del 2011 e una cassetta autoprodotta nel 2010.
Alla maniera di gruppi come Lost Tribe, Horror Vacui o i loro stessi concittadini Arctic Flowers, i Bellicose Minds sono tre anarchopunks innamorati della darkwave: la loro musica coniuga infatti atmosfere joydivisioniane con il dark-punk dei The Mob, con un'attenzione per la melodia che ricorda i migliori Chameleons.
In questi giorni sono in tour europeo con gli spagnoli Belgrado, ma purtroppo niente Italia: possiamo solo consolarci con lo streaming del nuovo lavoro, disponibile sulla pagina Bandcamp della band.