23 settembre 2014

Dark Blue



Qualche giorno fa mi stavo chiedendo che fine avesse fatto Puerto Rico Flowers, ovvero il progetto darkwave di John Sharkey III, autore di un solo album - nel 2011 - contenente 7 brani e intitolato semplicemente "7" (e che su Ondarock avevo recensito con un... 7).
Ed ecco che ora - quasi per caso - incappo in questi Dark Blue, nuovissima band di Philadelphia nella quale Sharkey si occupa di voce e chitarra: il suo tono baritonale, inconfondibilmente joydivisioniano, non è affatto mutato, ma si accompagna ora ad un impianto sonoro dalle influenze punk... "punk 77", nelle parole dello stesso vocalist, che evidentemente ha una discreta passione per la numerologia.
Il loro primo... ehm... 7'' è uscito per la Katorga Works, label di Brooklyn affatto aliena alle sonorità oscure ibridate con il punk, avendo pubblicato l'ottimo singolo "Giddy Boys" dei texani Institute.
Completano la line-up il bassista Andrew Mackie Nelson (già nei Ceremony e nei Paint It Black) e il batterista Mike Sneeringer (Strand Of Oaks, Purling Hiss).
Lo scorso mese di luglio è uscito un altro 7 pollici, per la Jade Tree, contenente sul lato-b una cover di John Cale; la stessa label pubblicherà il prossimo 7 (...) ottobre "Pure Reality", Lp d'esordio del trio, uscita da tenere d'occhio se siete amanti del (post) punk più gotico.

21 settembre 2014

Iceage - in uscita ad ottobre il terzo album



La Matador Records pubblicherà il prossimo 7 ottobre "Plowing Into The Field Of Love", il terzo album dei danesi Iceage.
Il nuovo lavoro - stando alle parole della stessa etichetta - promette un cambio di sonorità (con l'innesto di strumenti quali piano, mandolino e viola), una produzione più pulita rispetto al passato e un generale mutamento nel mood delle loro composizioni
Dei "nuovi" Iceage, dunque, di cui è possibile ascoltare un'anteprima su Youtube, dove è stato caricato "How Many", il primo estratto del nuovo lavoro, un brano nel quale in effetti la band sembra allontanarsi dal sound di "You're nothing" per abbracciare sonorità e atmosfere ancora più introspettive, reminiscenti anche di quanto fatto dai "cugini" Lower nel loro recente esordio su full-length.


15 settembre 2014

Georgio "The Dove" Valentino - Millie Plateaux (2014, self-released)



Georgio "The Dove" Valentino è un musicista statunitense di stanza a Bruxelles e il suo album d'esordio "Mille Plateaux" un concept discografico dal format indubbiamente affascinante: un doppio vinile con le quattro "facce" dedicate ad altrettanti passaggi di una performance itinerante, condotta su diversi palchi europei e durata un anno. Per l'occasione Georgio è stato accompagnato dalla backing band "La Société des Mélancoliques", che annovera nelle proprie fila alcuni membri dello storico gruppo post-punk Tuxedomoon; i brani finiti sull'Lp sono stati registrati appunto in diverse location, vere e proprie "tappe" della citata esibizione.
L'opera è suddivisa in quattro capitoli: il primo prende il nome dell'album e consta di cinque brani: un viaggio sonoro tra psichedelia, cantautorato noir e archi affascinanti, accompagnati dalla voce di Georgio, calda e profonda, da vero e proprio "crooner".
Il lato-b del primo disco è invece interamente occupato dalla suite "I Won't Betray You (Hommage à Chuck Berry)", sedici minuti di rock sperimentale, sorretto da fiati malinconici ma dal respiro epico.
La terza parte, "The Astounding 12-String Guitar of Jorge 'el Dovo' Maldonado", prosegue il discorso sviluppandosi lungo cinque brani marcati da un mood rarefatto ed "ambientale", dai toni soffusi; chiude il disco un altro omaggio, questa volta a Piero Ciampi, con quattro cover: "Ο Γιωργος Jesús Παπανικολοπουλος Sings Piero Ciampi", questo il nome del quarto capitolo, contiene altrettante, viscerali, versioni di brani del cantautore di origine livornese, cantate in italiano sebbene - come precisano le note biografiche - Georgio non parli e non comprenda il nostro idioma.
Si tratta di un lavoro assolutamente personale, assai eterogeneo ma al tempo stesso coeso: nonostante la durata superi i 75 minuti non vi sono scollamenti tra le varie parti dell'opera, efficace documento dell'attività di un musicista underground talentuoso e sinceramente ispirato.
Artwork ad opera di Steven Johnson Leyba, artista multimediale nonchè reverendo nella Church Of Satan di Anton Lavey, le cui performance estreme hanno destato più volte sconcerto oltreoceano.

"Il Vino" - Georgio 'the Dove' Valentino from Patrizia F on Vimeo.